Come funziona il recupero dati raid

11/06/2015

Il recupero dati raid è un'attività che deve essere svolta da tecnici qualificati e centri specializzati come quelli di Recuperodatiserver.com: si tratta, infatti, di operare interventi delicati che richiedono competenze specifiche e, nella maggior parte dei casi, strumenti e hardware ad hoc. Ecco, quindi, che non c'è soluzione più adatta di quella di un data recovery certificato e professionale, a prescindere dal livello raid, sia che i sistemi siano implementati software sia che i sistemi siano implementati hardware. Un centro specializzato dispone, tra l'altro, di un laboratorio e di macchinari che possono essere sviluppati in loco e che garantiscono la massima sicurezza nel recupero dei dati.

Del laboratorio, poi, può fare parte una camera bianca: si tratta di un ambiente asettico, conosciuto anche con la denominazione di clean room, che è un laboratorio tecnico vero e proprio, con atmosfera controllata, che fa sì che nel corso degli interventi eseguiti sugli hard disk vi sia una quantità massima di microparticelle nell'aria. Considerando le dimensioni molto ridotte dei dischi fissi, infatti, le microparticelle rischierebbero di danneggiarli in maniera pressoché irreparabile: ecco, quindi, che si ricorre a dei filtri, con cappe a flusso laminare, che hanno appunto il compito di purificare l'aria e di rendere gli ambienti molto più sterili rispetto - per esempio - alla sala operatoria di un ospedale. Come si può notare, quindi, per un recupero dati raid sicuro ed efficace c'è bisogno di accorgimenti adeguati e di un alto livello di professionalità, in modo tale che il servizio di recovery offra un esito positivo.

Per altro, sono molti i generi di raid che è possibile recuperare: si va dalle combinazioni di raid (raid 1 + 0 e raid 0 + 1) ai raid 1 mirroring, dai raid 0 stripe set ai raid proprietari (come Intel Matrix Raid, Linux MD Raid 10, Raid 7, Raid 1.5, Raid-Z, Unità Extender, e così via), dai raid 6 level 5 with double parity ai raid 3 bit intervaled data streaping with parity chacking, senza dimenticare i raid 2 bit level striping + ECC e i raid 5 block interleaved data striping with distributed parity. Ognuno di essi ha caratteristiche particolari, che ovviamente richiedono interventi particolari: per esempio, il raid 5, che con molta probabilità è il livello più sicuro dal punto di vista dei dati (e proprio per questo motivo è il più utilizzato), garantisce in teoria un numero massimo di dischi senza limiti, anche se la comune implementazione impone una soglia che non supera i 14 dischi. Il raid 5 si basa sullo striping e sul controllo di parità, che fa sì che non sia presente un disco totalmente dedicato, visto che i dati sono frammentati in blocchi che sono distribuiti sui vari drive che formano il sistema.